sabato 1 settembre 2012

Roses and Thorns

Non so più che fare. Davvero.

Credo esistano vari Cormac, che si stanno azzuffando tra di loro per capire chi deve comandare. Questo credo che stia scattando nella mia testa.

Ovviamente non sono come Sophie, perché non si è concretizzato quell'altro "io" che ogni tanto entra in scena per poter difendere l'altra Sophie, quella dolce.
Quella che non si è presentata nel mio ufficio il giorno dopo la mia proposta, quella che - molto acutamente - mi accusa di aver tegiversato troppo.

La mentalità aperta e limpida di Arkan McCorvin sta facendo stragi.
Non dobbiamo avere paura degli altri, ma della loro ottusità.
In fondo, comincio a sentire una vocina se mi viene pronunciata la parola "alleanza".
Alleanza ben rappresentata: da un omone tronfio e presuntuoso ventiquattr'ore al giorno. 
Se tutti i comandanti fossero così, darei manforte agli Indipendentisti!

Non c'è rosa senza spine, questo è assolutamente vero

Charlotte.

Se l'avessi conosciuta in Università, sarei diventato ingegnere solo per starle accanto.
Ha bisogno di certezze, ben nascosto da un carattere sviluppato anche se presenta delle crepe. È una classica costruzione realizzata in fretta: c'è ma presenta gravi difetti.

Conosce il suo alto valore, ma il pensiero di non aver qualcosa (o qualcuno) a cui sorreggersi la porta a destabilizzarsi e quindi lei crolla.
I suoi crolli, però, sono ovattati. La sua dignità non le consente di sfogarsi con chiunque o di accettare le sue debolezze.

Vuoi per la sua bellezza, ma quello che mi rapisce è la dolcezza nascosta dalle parole di lei nonostante il suo modo di fare ironico e spesso brillante.
Grazie al cielo non è stata recisa da un vandalo, anche se ci mancava veramente poco.

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